a chi è rivolta – benefici e controindicazioni
La dieta chetogenica è un regime dietetico nato quasi 100 anni fa, diffuso negli anni ’20 e ’30 come alternativa terapeutica al digiuno nell’epilessia infantile. Fu il Dr. Russell Wilder della Mayo Clinic che teorizzò nel 1924 le caratteristiche di questa dieta e pubblicò i primi dati scientifici relativi alla sua sperimentazione.
Negli anni ’40 il suo utilizzo nel trattamento dell’epilessia infantile cadde in disuso a causa dell’entrata in commercio dei nuovi farmaci antiepilettici. Furono in seguito gli studi del Prof. Blackburn dell’Università di Harvard, negli anni ’70, a dare l’avvio alla diffusione e all’applicazione in tutto il mondo del protocollo della dieta chetogenica per la cura dell’obesità.
Anche la dieta chetogenica rappresenta ormai una moda, ma a differenza di altre ha delle prove scientifiche a suo favore ….
In che cosa consiste
La dieta chetogenica è un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando di contro le proteine e soprattutto i grassi. Lo scopo principale di questo sbilanciamento delle proporzioni dei macronutrienti nella dieta è costringere l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia.
In presenza di carboidrati, infatti, tutte le cellule ne utilizzano l’energia per svolgere le loro attività. Ma se questi vengono ridotti a un livello sufficientemente basso esse cominciano a utilizzare i grassi, tutte tranne le cellule nervose che non hanno la capacità di farlo. Si avvia quindi un processo chiamato chetosi, perché porta alla formazione di molecole chiamate corpi chetonici (acetone, acido acetoacetico e acido β-idrossibutirrico), questa volta utilizzabili dal cervello. In genere la chetosi si raggiunge dopo un paio di giorni con una quantità giornaliera di carboidrati di circa 20-50 grammi, ma queste quantità possono variare su base individuale.
La CHETOSI è una condizione tossica per l’organismo, che provvede allo smaltimento dei corpi chetonici attraverso la via renale. Diversa è la condizione patologica dell’acidosi metabolica, per esempio nel caso di una complicazione del diabete di tipo 1 in cui si arriva all’accumulo dei corpi chetonici che danno all’alito il caratteristico odore di acetone. Nei bambini la chetosi si può manifestare in presenza di febbre alta o forte stress emotivo. Questo tipo di alimentazione ha un grande impatto sull’organismo, tanto che nasce in origine come dieta consigliata per ridurre le crisi epilettiche nei pazienti che non rispondevano ai farmaci, soprattutto nei bambini.
Tipologie di diete chetogeniche
- SKD (dieta chetogenica standard) 75% di grassi, il 20% di proteine e solo il 5% di carboidrati (i pochi carboidrati sono forniti unicamente dalla verdura);
- CKD (dieta chetogenica ciclica) 5 giorni chetogenici seguiti da 2 giorni a maggior assunzione di carboidrati;
- TKD (dieta chetogenica intermittente) dieta chetogenica che consente di assumere carboidrati prima e dopo gli allenamenti;
- dieta chetogenica ad alto contenuto proteico 60% di grassi, 35% di proteine e 5% di carboidrati, simile alla chetogenica standard ma con più proteine
A chi è rivolta – benefici
1) la chetogenica ciclica e la chetogenica intermittente rappresentano metodi più avanzati e sono utilizzati principalmente dai culturisti o dagli atleti
2) la dieta chetogenica standard e la chetogenica ad alto contenuto di proteine sono le più studiate:
- diverse evidenze scientifiche dimostrano l’efficacia delle diete chetogeniche nella perdita di peso, riduzione della massa grassa e preservazione della massa muscolare: in uno studio randomizzato del 2013 pubblicato su JCEM sono stati determinati gli effetti di una dieta a basso contenuto di carboidrati sulla composizione corporea e sui fattori di rischio cardiovascolare in 42 donne obese:ne è emerso che le donne che hanno seguito la dieta chetogenica hanno perso 2,2 volte più peso rispetto a quelle a regime ipocalorico e con una bassa percentuale di grassi (pari al 30%);
- presentando anche un miglioramento dei livelli di trigliceridi e colesterolo HDL (quello buono)
- benefici sulla sensibilità insulinica, con conseguente miglioramento di condizioni di diabete di tipo 2 e sindrome metabolica
- dagli studi sui modelli animali è emerso che la dieta chetogenica può fornire enormi benefici per una vasta gamma di disturbi neurodegenerativi, tra cui il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson e può anche essere protettiva nelle lesioni traumatiche cerebrali e in caso di ictus. Queste osservazioni sono supportate dagli studi effettuati sui modelli animali che mostrano come i corpi chetonici, in particolare il β-idrossibutirrato, conferiscano la neuroprotezione contro diversi tipi di danno cellulare.
- la dieta chetogenica è una terapia dietetica utilizzata nel trattamento dell’epilessia infantile e, grazie alla riduzione dei livelli di insulina che determina, può risultare anche un’ottima strategia in caso di ovaio policistico e acne.
Cosa mangiare
Con un apporto di carboidrati per un massimo di 50g al giorno:
- Alimenti da preferire: carne (bianca e rossa) , pesce (in particolare salmone, trota, tonno, sgombro e pesce azzurro) , uova, burro (vaccino, ovino, di cocco, di arachidi, o altra frutta secca), yogurt intero, frutta a guscio e semi oleosi, formaggi , olio di oliva, olio di cocco, olio di semi spremuti a freddo, frutti grassi (avocado e cocco), spezie ed erbe aromatiche
- Alimenti da evitare: dolci, dolcificanti, cereali, legumi, frutta, ortaggi a radice e tuberi (patate, patate dolci, carote, barbabietole), alcool
Controindicazioni
Il successo della dieta chetogenica è legato soprattutto alla sua efficacia nel ridurre il peso, ma è importante sottolineare che non si tratta di un regime semplice da seguire.
Basta infatti «sgarrare» anche di poco in termini di carboidrati per indurre l’organismo a bloccare la chetosi e a utilizzare di nuovo la sua fonte energetica preferita: gli zuccheri. Chi ha seguito questa dieta – che in genere viene proposta per periodi brevi, di poche settimane – dichiara di avere una grande energia una volta raggiunto lo stato di chetosi, ma i giorni che precedono questo evento sono caratterizzati a volte da nausea, stitichezza, stanchezza e difficoltà di concentrazione.
Inoltre, è bene sottolineare che, non ci sono prove sul lungo periodo, che i risultati ottenuti siano migliori e più duraturi di quelli raggiunti con una dieta bilanciata.
In conclusione, la dieta chetogenica risulta sicura se seguita sotto lo scrupoloso controllo dei professionisti della nutrizione (medici, nutrizionisti e dietisti), ove ritenuto opportuno.
Enrica Zaffini
Biologa Nutrizionista